Piazzetta Beato Padre Pino Puglisi, quel luogo di grande spiritualità che non trova pace
La Barbera Roberto società 932

Piazzetta Beato Padre Pino Puglisi a Palermo
Ancora una volta piazzetta Beato Padre Pino Puglisi è stata scenario dell'ennesimo atto vandalico, che ormai si protraggano da circa 8 anni con assidua frequenza. Proprio così, 8 anni di continui interventi per ripristinare illuminazione e opere vandalizzate. L'ultimo atto subito risale a lunedì 2 maggio 2022 intorno alle ore 18:45: un gruppo di adolescenti, alcuni a piedi e altri in bicicletta, si accingevano a rompere due dei lampioncini che illuminano l'area. Per chi non conoscesse bene questo luogo, in cui il Beato Puglisi abitò e venne ucciso il 15 settembre 1993 dalla mafia, la piazza, prima adibita a parcheggio di automobili, oggi ospita un medaglione in bronzo installato nel punto in cui fu trovato morente, una statua lignea che lo raffigura, un piccolo giardino con aiuole che ospitano un monumento a lui dedicato, una fontana e la recente mostra fotografica permanente "Sui suoi passi" che immortala i momenti salienti della visita di Papa Francesco presso la casa museo.
Prima di procedere a fare delle considerazioni su quanto avvenuto in questi anni, mi sembra interessante enunciare brevemente questi atti riportandoli in un elenco puntato:
- 22 maggio 2014. A tre giorni dalla benedizione e inaugurazione dell'appartamento in cui visse Puglisi, oggi una casa museo, ignoti imbrattavano il monumento a Lui dedicato con bombolette spray;
- 7 luglio 2016. Il giardino che ospita il monumento dedicato a don Pino pieno di rifiuti, lampioncino vandalizzato;
- 19 marzo 2016. Lampioncino vandalizzato;
- 15 giugno 2016. Lampioncino vandalizzato;
- 30 ottobre 2016. Lampioncino vandalizzato;
- 15 novembre 2016. Lampioncino vandalizzato;
- 16 gennaio 2017. Lampioncino vandalizzato;
- 23 luglio 2018. Sfera e lamapada di uno dei lampioncini che illumina il piazzale rubati e divelti i dissuasori di parcheggio da 70 kg;
- 30 luglio 2018. Lampioncino vandalizzato;
- 19 ottobre 2018. Lampioncino vandalizzato e lampada rubata;
- 11 marzo 2019. Lampioncino vandalizzato;
- 22 ottobre 2019. Lampioncino divelto e pannello della mostra "Sui suoi passi" danneggiato;
- 28 ottobre 2019. Lampioncino vandalizzato;
- 13 dicembre 2019. Due lampioncini vandalizzati;
- 3 agosto 2020. Lampioncino vandalizzato;
- 21 agosto 2020. Rubate quattro lampade dei lampioncini che illuminano la piazza;
- 23 settembre 2020. Lampioncino vandalizzato;
- 14 ottobre 2020. Lampioncino vandalizzato;
- 1 novembre 2020. Imbrattati con vernice rossa tre pannelli della mostra "Sui suoi passi";
- 17 maggio 2021. Lampioncino vandalizzato;
- 17 giugno 2021. Lampioncino vandalizzato;
- 9 luglio 2021. Lampioncino vandalizzato;
- 12 agosto 2021. Lampioncino vandalizzato;
- 30 agosto 2021. Lampioncino vandalizzato;
- 23 dicembre 2021. Vandalizzate due foto della mostra "Sui suoi passi";
- 22 gennaio 2022. Vandalizzati quattro pannelli della mostra "Sui suoi passi";
- 27 marzo 2022. Vandalizzate e deformate le strutture in ferro di alcuni pannelli della mostra "Sui suoi passi";
- 3 maggio 2022. Due lampioncini vandalizzati.
IN AGGIORNAMENTO DALLA DATA DI PUBBLICAZIONE DI QUESTO ARTICOLO
- 22 maggio 2022. Lampioncino vandalizzato e lampada rubata;
- 12 giugno 2022. Lampioncino vandalizzato;
- 22 agosto 2022. Lampioncino vandalizzato;
- 25 agosto 2022. Vandalizzata una foto della mostra "Sui suoi passi".
- 25 ottobre 2022. Furto del gruppo di continuità e dell'interruttore di sgancio dell'impianto di videosorveglianza non ancora installato
In questi anni non sono mancate denunce e appelli alle Istituzioni a vario titolo da parte del Centro di Accoglienza Padre Nostro, che puntualmente ha ripristinato a proprie spese e con non poche difficoltà quanto compromesso da ignoti, che sembra abbiano preso questa attività come un vero e proprio hobby. Se come sembra, trattasi di ragazzi, il Centro di Accoglienza Padre Nostro, facendo dell'educazione dei giovani una delle sue mission, tiene le porte aperte al fine di poter incontrare i protagonisti di questi tristi atti vandalici e aprirsi al dialogo con loro, per indurre essi stessi e le proprie famiglie a comprendere il valore simbolico di questa piazza, spesso non compreso neanche dalle Istituzioni che dovrebbero tutelarla. Per questo mi viene da pensare che la colpa di ciò che succede non è sempre addebitabile ad una sola delle parti in causa; a volte la società selettiva dei giorni nostri tende a confinare queste persone e per questo, nel caso di giovani ragazzi, il rischio è che questi sfocino in gesti del genere per emergere o essere notati in qualche maniera.
Per carità, forse Brancaccio non è paragonabile ad altre realtà del nostro Paese che custodiscono beni di interesse culturale, in cui Istituzioni e Associazioni di categoria hanno a cuore la tutela del loro patrimonio, ma è incomprensibile come ci sia un disinteresse generale dalle nostre parti a voler salvaguardare questa piazza, ormai un unico contesto con la casa museo, che ricordo è stata dichiarata bene di interesse etnoantropologico e storico con Decreto prot. n. 42211 8 settembre 2015 da parte dell'Assessorato dei Beni Culturali e Identità Siciliana della Regione Siciliana. Tra l'altro, la casa museo accoglie in media circa 10.000 visitatori all'anno e sottoporli a scenari di incuria e sporcizia non rappresenta un bel biglietto da visita per la città, prima ancora del contesto museale che li ospita.
Non è più possibile stare con le mani in mano, facendo "passerelle" per venire a constatare di persona le violazioni e non dare seguito alle parole, alle promesse. Questo rappresenta un luogo di interesse storico, culturale e spirituale? Allora si mettanno in atto i processi per la tutela e la salvaguardia di questo sito: impianto di videosorveglianza, controllo territoriale, pulizia giornaliera degli spazi e quanto altro possa servire a rendergli la giusta dignità.
È stato proprio il Beato Puglisi a insegnarci «e se ognuno fa qualcosa, allora molto si può fare...». I volontari del Centro di Accoglienza Padre Nostro ogni giorno, con impegno e amore, percorrono il solco tracciato dal Suo fondatore, ma questo non può bastare a chiudere il cerchio: ognuno deve fare la sua parte, e mi riferisco soprattutto alle Istituzioni, nelle quali ogni singolo cittadino dovrebbe/vorrebbe continuare a credere.