Va bene tutto, anche l'Esercito, purché venga ristabilito uno standard di sicurezza in città


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Un vetro rotto dopo un'intrusione da parte di malviventi
Un vetro rotto dopo un'intrusione da parte di malviventi

Ormai la cronaca cittadina non riporta altro che notizie su continue risse stradali per parole mal dette, continue rapine, "spaccate" in molti esercizi commerciali, scuole saccheggiate, aggressioni a turisti nel centro storico e atti di violenza e oltraggio di qualunque tipo: si va da danneggiamenti di veicoli in sosta a violenze sessuali.

Questo basta e avanza per poter dire che Palermo, allo stato attuale, non è una città sicura; e dispiace doverlo ammettere. Ciò che preoccupa, però, è la semplicità con cui nascono questi spiacevoli episodi: una volta dalle automobili nascevano piccoli screzi, ci si "mandava a quel paese", ma tutto finiva lì. 
Oggi ci vuole meno di una parola o di un gesto affinché tutto sfoci in violenti liti, e se siamo fortunati possiamo far ritorno nelle nostre abitazioni illesi: quanto accaduto qualche mese fa nel Comune di Monreale ne è la prova. Anche uno sguardo, magari innocuo, incrociato per sbaglio, può essere il pretesto per scatenare l’inferno.

Certamente, e lo dico francamente, quando esco anche per una semplice passeggiata, mi balena qualche cattivo pensiero. Se la nostra serenità, già turbata da tanti problemi, da frenesie che ci stressano continuamente, vacilla anche quando cerchiamo qualche ora di svago, come faremo a venirne fuori?

Qualche provvedimento dovrebbe essere preso, ma tutto sembra tacere. Scrivo queste parole perché ho letto su Palermotoday l’appello di Federalberghi e Confesercenti, seriamente preoccupati per quanto quotidianamente accade nelle strade del centro storico di Palermo, invase da turisti quasi tutto l’anno. Allora mi chiedo: perché dopo avere impiegato tanto per raggiungere primati storici nell’economia turistica della nostra Regione, adesso non si fa nulla per difenderla? Stiamo forse aspettando che i turisti rinuncino a Palermo e in generale alla Sicilia?

Con questo voglio agganciarmi a un altro concetto che già avevo espresso più volte e che viene riportato nel titolo dello stesso articolo: "Emergenza violenza e furti in centro, l’appello di albergatori e commercianti: schieriamo l’esercito". Lo so, adesso qui ci saranno le fazioni dei sostenitori e dei detrattori: chi dice no è pacifista e non vuole una città militarizzata, chi dice sì è guerrafondaio ma sminuisce il ruolo dell'Esercito.

L'obiettivo è uno solo: la sicurezza di tutti

Non si chiama in causa l'Esercito perché lo si vuole relegare a un ruolo marginale ed etichettare come l’apparato statale nullafacente. Per niente, il nostro esercito è preparato e qualificato. Abbiamo soltanto bisogno di una mano, anche perché non se ne può più di sentire che non c’è organico nelle Forze dell’Ordine (riferendosi a Polizia di Stato e Carabinieri). Questa storia dura da tanto tempo. 
Detto ciò, mantenere l’ordine pubblico per garantire la sicurezza interna in collaborazione con le forze di polizia, soprattutto in situazioni di emergenza, è uno dei compiti dell’Esercito Italiano. Non credo che un militare possa offendersi per un ruolo di ordine pubblico, penso che ne fosse a conoscenza prima di arruolarsi; come non credo si aspettasse di combattere in guerra, nonostante oggi sia un’ipotesi plausibile.

Per concludere, anche se sono un pacifista, la loro presenza per le strade a me non dispicerebbe e rassicurerebbe.

E voi, cosa ne pensate? Puoi scriverlo nei commenti.

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