Jannik Sinner risponde ai criticoni vincendo il torneo atp di Pechino

Non c’era miglior modo per dimostrare di essere un grande campione: vincere a Pechino, e battendo due fuoriclasse ai vertici della classifica ATP. Ma la vera vittoria sta nella risposta a tutti coloro che lo avevano criticato qualche settimana fa per la mancata partecipazione alla Coppa Davis, paragonato addirittura ad un rammollito nel confronto con Francesco Bagnaia, campione di uno sport totalmente diverso, risalito in moto a breve distanza da una brutta caduta. 

E questo perché? Perché pregiudizievolmente si è pensato che "snobbasse" questa competizione, che invece aveva fatto la gloria di altri campioni. In pochi, invece, hanno pensato che il suo fisico avesse bisogno di una ricarica e la sua mente di riposo per una ritrovata motivazione, visto che non si può sottovalutare il fitto calendario dei tornei durante l’anno. Poi, chissà, partecipando alla Cappa Davis, nello stato in cui versava, forse sarebbe riuscito a dare ancor meno, aggravando il suo equilibrio un po’ precario.

Bando alle ciance, Jannik Sinner conferma la quarta posizione nel ranking e guadagna l’accesso alle ATP Finals di Torino, uno degli obiettivi di questo grande tennista. 

Come è arrivato all’obiettivo? Battendo, dopo un avvio piuttosto lento nei primi match, Carlos Alcaraz (semifinale) con un devastante 7-6 6-1 e Danil Medvedev (finale) con un doppio 7-6.

In questi ultimi due match non è arretrato di un solo passo, è stato sempre lì, senza vacillare, guardando dritto al “goal”. Questi i dati della finale contro Medvedev, che dimostrano lo stato di grazia del nostro azzurro: 28 vincenti (18 di dritto, 7 di rovescio e 3 con il servizio); 83 punti vinti su 153; 19 punti a rete su 29; ha realizzato l’82% dei punti con il primo servizio e il 71% con il secondo servizio.

Che dire: "Complimenti Jannik, la fame vien mangiando!".