Un sogno lontano anni luce. La realizzazione dell'asilo nido a Brancaccio può attendere perché non è prioritario
La Barbera Roberto centro padre nostro 451
È bello, colorato, accogliente e con spazi verdi. Potete ammirarlo dalla foto in copertina, è l'asilo nido "I piccoli di padre Puglisi" a Brancaccio. Nonostante queste caratteristiche sono sicuro che, passando da via Brancaccio, non lo avrete notato, e sapete perché? Perché è un sogno, o almeno lo era per il Beato Giuseppe Puglisi e per coloro che ancora ci credono nonostante tutto, continuando a lavorare in un territorio a cui non si vuol dare una possibilità di riscatto sociale.
Come avrete capito la mia è soltanto una provocazione. Per quanto realistico, quello in copertina è soltanto un rendering del progetto dell'asilo nido che, forse, mai vedremo realizzato, la cui vicenda sembra quella di una saga cinematografica.
Ci eravamo lasciati, e questo potrete leggerlo tra gli articoli correlati, all'intervento del Sindaco Lagalla in cui riusciva a recuperare 3,8 miliardi di euro necessari per la realizzazione dell'asilo nido, dopo che tre milioni di euro erano andati in perenzione il 31 dicembre 2022.
Dopo un anno e svariate manifestazioni di apparente buona volontà politica, compresa la seduta del Consiglio Comunale a piazzetta Beato Padre Pino Puglisi nel Trentennale del suo martirio, scenario di promesse enunciate con fermezza e convinzione, la delibera per la variante urbanistica necessaria per la realizzazione di questo importante progetto giace dal 27 dicembre 2023 nei tavoli della seconda commissione all'urbanistica del Comune di Palermo.
LE PRIORITÀ. Quanto accaduto fino a ieri possiamo attribuirlo a intoppi burocratico-amministrativi e/o a distrazioni politiche, ma c'è il sospetto che ci sia dell'altro a non procedere, non si sa bene cosa secondo quanto riferisce il presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro Maurizio Artale ai microfoni di Radio InBlu (dal min. 15:17), il quale è stato superficialmente liquidato dall'Amministrazione con giustificazioni legate alle priorità emergenziali della città: movida e raccolta dei rifiuti. Ma come spiega lo stesso presidente, le continue aggressioni e atti di violenza nascono dal fatto che i soggetti incriminati sono stati deficitari proprio di strutture come un asilo nido; così, infatti, recitava il Beato Giuseppe Puglisi: «gli adulti sarà quasi impossibile strapparli alla mafia… gli adolescenti sarà difficile, ma dobbiamo provarci… Avremo più possibilità di vincere se iniziamo dai bambini dell’asilo nido...». Non poteva esserci tempismo migliore nel lanciare un appello il 16 febbraio 2024, giorno in cui il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi incontrava il Prefetto a Palermo per affrontare la questione sicurezza in città.
LA RABBIA. Nonostante il parere favorevole degli enti ASP, Genio Civile ecc. convocati dal RUP per continuare a procedere con la realizzazione dell'asilo nido, la situazione di stallo continua e non si intravede la luce in fondo al tunnel. A questo si aggiunge anche la sfiducia della gente del quartiere che, dopo una prima fase di avversione per la sottrazione del terreno su cui dovrebbe sorgere l'asilo nido (terreno di proprietà del Comune di Palermo lasciato all'incuria, trasformato in una discarica a cielo aperto), aveva cominciato a credere che i propri figli e/o nipoti avrebbero potuto frequentare un contesto così lontano dalla propria condizione sociale, permettendo anche alle madri bisognose di poter lavorare sapendo che c'è chi si prende cura dei propri piccoli. A Palermo mancano 459 posti di asilo nido e 60 posti sarebbero coperti con l'asilo a Brancaccio; allora ci si chiede: può non essere questa una priorità in cima alle altre?
OLTRE IL DANNO LA BEFFA. Sempre nell'intervista a Radio InBlu Maurizio Artale ha evidenziato che per ben 4 volte i capigruppo hanno portato la proposta di mettere all'ordine del giorno il prelievo della delibera al Consiglio Comunale, e per ben 4 volte il riscontro è stato il diniego del Presidente del Consiglio Comunale. Da uno dei consiglieri comunali, addirittura, sono emerse una serie di pregiudiziali sulla realizzazione dell'asilo nido, mettendo in discussione i reali interessi che il Centro di Accoglienza Padre Nostro ha nel realizzarlo.
Non si commenta la mancata sensibilità di questa dichiarazione, ciò che il Centro di Accoglienza Padre Nostro fa e ha fatto in questi trent'anni è alla luce del sole, ma per chi non lo avesse ancora compreso le finalità, e per favore non chiamiamoli interessi, rimangono sempre le stesse: realizzare i sogni del Beato Giuseppe Puglisi, quelli per cui è stato barbaramente ucciso.