Il rafting come attività di una gita scolastica. Ne vale veramente la pena?


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Il rafting come attività di una gita scolastica
Il rafting come attività di una gita scolastica

Non voglio “mettere carne al fuoco”, ma la notizia della disgrazia che ha colpito Denise Galatà, morta mentre faceva rafting sul fiume Lao in Calabria con i suoi compagni, mi ha lasciato perplesso circa la tipologia di attività proposta dal Liceo di Polistena ai propri studenti. Non dobbiamo dimenticare che, al di là dei pericoli che il rafting possa prospettare, le condizioni climatiche di quei giorni non suggerivano tale azzardo. 

Con l’espressione “gita scolastica” dovremmo sottintendere un altro concetto, quello di viaggio d’istruzione

Questa premessa scaturisce dal continuo chiedermi se l’attività di rafting possa essere contestualizzata a qualcosa di istruttivo riferibile all’ambito scolastico, nonostante le attività sportive ne facciano parte e siano importanti nella nostra crescita, soprattutto in età adolescenziale. Certo, è una disciplina affascinante, adrenalinica, ma non penso adatta ad una scolaresca e improvvisata in una giornata, soprattutto non un’attività di cui debba assumersi la responsabilità la Scuola stessa. 

Accosterei il rafting a uno sport più vicino al concetto di “estremo”, in cui bisogna calcolare tante variabili e che richiede una preparazione del team a bordo del canotto, tra cui il lavoro di squadra e, perché no, anche una certa attitudine. Lo dico perché, avendo fatto parapendio, la prima volta non è stato salire sul colle e lanciarsi, non stiamo parlando di una partita al calcetto, a tennis o qualsiasi altro sport meno rischioso.

Forse qualcuno pensa che il rafting sia una passeggiata di salute? Può darsi, magari da chi non ne ha mai sentito parlare, persino da parte di un genitore che pensa sia una normale attività scolastica. Ma mi chiedo: La Dirigente Scolastica ha considerato i pericoli di questa disciplina? Era un rischio calcolato inviare un gruppo di giovanissimi a sfidare le impervietà della natura? La Scuola voleva sentirsi originale (status che perseguita la società odierna) rispetto a chi organizza normali gite scolastiche?

Obiettivamente, in 43 anni di esistenza, non avevo mai sentito parlare di gite scolastiche che prevedessero il rafting, ma forse è il caso di riflettere sull’accaduto e lasciare che tale disciplina venga presa in considerazione in altri ambiti e con la dovuta preparazione per un approccio sicuro.

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