Filippine. Viaggio tra la caotica Manila e la selvaggia isola di Bohol


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Grattacieli di Manila
Grattacieli di Manila

Agli inizi del 2017 un fraterno amico mi chiede di accompagnarlo nelle Filippine per la pubblicizzazione di un progetto finalizzato al potenziamento delle tecniche di comunicazione tra le giovani generazioni locali e le amministrazioni che si occupano di politiche giovanili nelle Filippine. Partenza il 28 marzo e rientro il 4 aprile: 4 giorni nella capitale Manila e 4 giorni nella selvaggia isola di Bohol, una delle 7.000 isole dell’arcipelago, conosciuta per le Chocolate Hills e il tarsio, grazioso animaletto dagli occhioni prospicienti.

La prima cosa da fare una volta atterrati è fermarsi presso un ufficio di cambio valute e acquistare una sim proprio all’uscita dell’aeroporto, da sostituire con quella del proprio cellulare per assicurarsi una tranquilla copertura di rete per circa una settimana (ai tempi il costo era di 5 o 10 euro).

Manila. La mia prima tappa, città con circa 1.800.000 abitanti, in cui è evidente il netto divario economico-sociale tra alcune parti della città: aree urbane densamente popolate con edifici fatiscenti e povere e zone decisamente ricche con grattacieli e zone shopping all’avanguardia, aspetti che potrete notare nelle foto e nel video che posterò. Chiunque arrivi nella capitale può subito notare due evidenti criticità: il traffico (si può rimanere paralizzati per ore per percorrere pochi chilometri) e l’inquinamento, dovuto non solo all’alta percentuale di veicoli in transito, ma alla condizione dei veicoli stessi, particolarmente vecchi, con emissioni di gas di scarico inquinanti visibili a occhio nudo. A parte ciò è doveroso sottolineare che i filippini sono un popolo fantastico, sempre gioiosi e molto disponibili.  La cucina è molto gustosa ed è possibile mangiare ottime carni rigorosamente accompagnate dal riso (quest’ultimo non manca mai a tavola e questo territorio è ricco di risaie), così come dell’ottimo pesce nei tanti locali presenti lungo la costa. Non dimenticate di bere il dolcissimo succo di mango servito a colazione.

A Manila non puoi non visitare “intramuros” (dentro le mura), quartiere risalente al periodo della dominazione spagnola, non proprio tranquillo dal punto di vista della sicurezza personale se sei straniero e giri senza guide locali, caratterizzato dalle robuste mura e dal forte costruiti per controllare le frequenti incursioni dei ribelli. Al suo interno si trovano la Cattedrale di Manila, diventata Basilica nel 1981 grazie a Giovanni Paolo II, e la chiesa di Sant’Agostino annessa all’omonimo monastero risalente al XVI secolo, unico edificio sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, che ospita la sala dei defunti (sala de profundis), di personalità influenti appartenuti a famiglie spagnole e filippine.
Se vuoi cenare a intramuros non dimenticare di prenotare al Barbara's Heritage Restaurant, locale in stile spagnolo, dove ho potuto assistere alla danza tipica del posto chiamata Tinikling, con tanto di coinvolgimento del pubblico (potrete vederla sempre nel video).
Totalmente opposta a questa parte antica della città è quella costiera, ricca di centri commerciali, negozi di lusso, hotels, bar, ristoranti e discoteche, insomma abbastanza turistica; c’è anche una ruota panoramica che propone un panorama mozzafiato.
A proposito, fermatevi all’Harbor View Restaurant per una gradevole cena a base di pesce, ristorante sul mare molto suggestivo, che si erge su un pontile rivolto verso la costa della città. Dopo la cena vi consiglio di fare un salto al Club ZZYZX, discoteca molto tekno dove divertirsi gustando ottimi drink.

Bohol. Ed eccoci alla parte più naturalistica di questo viaggio, l’isola di Bohol. Dopo circa 1 ora e mezza di volo da Manila la prima sensazione che hai è quella di stare in una terra ancora incontaminata, dove il turismo di massa e dei grandi resort ancora non ha preso il sopravvento; quella fitta vegetazione tipica dei posti tropicali, che si estende dall’interno fino a toccare la sabbia bianca delle sue meravigliose spiagge, che a sua volta sfocia e si incontra con i colori di un mare verde smeraldo, porta la tua mente a pensare che sei in uno di quei posti sperduti e selvaggi ai confini del mondo. E proprio su queste spiagge noterai che non sei su una di quelle altre isole dell’arcipelago più interessate da un turismo commerciale: pochi turisti, più gente del posto, ma lontani dal caos. Risalteranno subito all’occhio i gazebo allestiti con bambù e tettoie incannucciate, ad uso pubblico, dove chiunque può stazionare per godersi una giornata al mare riparandosi dal sole, mentre gusti dell’ottimo succo di cocco che il venditore locale ti porta in loco, sgusciandolo con un’accetta tipica proprio davanti ai tuoi occhi. Sempre sulle spiagge è possibile fermarsi in locali tipici con terrazze che si affacciano sul mare e godersi un drink o comunque un ottimo aperitivo. Alle spalle delle spiagge si trovano tante aree attrezzate per pic-nic. La temperatura dell’acqua è gradevole e dalla battigia stessa puoi scorgere un mare gremito di stelle marine di ogni specie.

Spostandoci nella parte interna di questo territorio troviamo la Tarser Foundation, un’area protetta in cui è possibile avvistare il Tarsio, un grazioso animaletto simile ad una piccola scimmietta, che magari se ne sta pigramente a dormire avvinghiato al ramo di un grosso arbusto. Nelle vicinanze è possibile recarsi ad ammirare le Chocolate Hills, formazioni geologiche (ce ne sono più di 1.200) di cui ancora non si spiega in maniera certa l’orogenesi; ad ogni modo sono colline coperte da vegetazione verde, che diventa marrone durante la stagione secca. È possibile ammirare tali colline facendo un tour con i quod, che possono essere noleggiati nelle tante stazioni di servizio presenti nell’area circostante, abbinando così ad un tour culturale un pizzico di avventura e tanto divertimento.

Infine, vi consiglio di fare la mini crociera, pranzo incluso, a bordo dei caratteristici battelli sul fiume Loboc. A bordo il viaggio sarà accompagnato dalla musica di una band musicale e potrete gustarvi tutto il panorama della natura selvaggia di cui vi parlavo, scorgendo lungo la costa dei piccoli villaggi la cui gente vive ancora lontano dal progresso. Durante l’itinerario l’imbarcazione attraccherà in piccoli moli in cui potrete assistere alla danza e ai canti folkloristici di gruppi locali comodamente seduti nel battello.

Per quanto riguarda i centri abitati, sono posti abbastanza tranquilli. Per muovervi da un albergo o dall’abitazione in cui soggiornate, vi consiglio le singolari motorette che vi mostrerò in foto sempre a costi veramente irrisori, si parla di qualche euro per raggiungere i posti più lontani. Qui, oltre a pub e ristoranti tipici, troverete anche molti centri benessere, carini nell’allestimento, dove potrete provare, a mio parere, una delle migliori sessioni di massaggi corpo della vostra vita (un massaggio di circa 1 ora costa più o meno 5 euro e hanno un menù terapeutico ricchissimo), e loro sono maestri in questi, fa parte della loro cultura.

Non aggiungo altro a questa esperienza, anche perché penso che ci sarebbe ancora tanto da vedere e provare in questa magnifica terra, in cui spero di poter tornare.

Video promo viaggio nelle Filippine. Manila e Bohol

Manila - Repubblica delle Filippine

Isola di Bohol - Repubblica delle Filippine

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